•  Il Covid-19 e il coinvolgimento dei cinesi

Questo editoriale discute del virus Covid-19. Questo centro studi ha rilevato ed applicato, all'inizio del contagio lo scorso marzo, propri modelli quantitativi a stimare la sua possibile crescita ( leggi studio). Si è ipotizzatoì una sacca di contagio esistente gia quando i primi casi sono venuti all'ufficialità. Oggi, alla luce anche delle ricerche e verifiche condotte da istituti delle sanita' italiana ed estera, si delinea una situazione di un virus che si è rilevato essere in giro da prima del Febbraio 20 ma da non più di due mesi dal suo primo apparire. In Italia si è parlato di novembre/dicembre 19. In accordo con la sintomatologia non proprio facile da individuare poichè confondibile con ordinari e malattie simili, sarebbe stato un fatto inspiegabile alla ragione comune una così pronta scoperta ed il fatto porta senz'altro a supporre che essa possa essere già nota per essere stata rilevata così da subito. Un ricercatore di settore potrebbe forse confermare che i tempi di clandestinità di una malattia come questa potrebbero essere lunghi ben oltre i due mesi. Se ciò vero  porterebbe a supporre che i cinesi monitorassero i pazienti e ì malati di malattie di sintomatologia simile per un possibile contagio dal virus e che fossero già preparati. Sembra anche che appena avuto conferme di esservene qualcuno ne hanno subito dato l'allarme alla comunità nazionale e internazionale.  Nei mesi scorsi uscirono alcune notizie che affermavano che in Cina si conducevano esperimenti su germi infettivi e che in particolare si ipotizzava che tale virus non fosse stato naturale ma una creazione artificiale di laboratorio. Venne citata una trasmissione televisiva in Italia del 2015 che parlava di virus di laboratorio in Cina. Sebbene non tutti confermano tale ipotesi, sembra che il fatto fosse noto già da anni e che cambia ogni ricostruzione dello sviluppo del suo contagio.  Tutto ciò porta a supporre che le autorità, venute a conoscenza di questi esperimenti, debbano aver iniziato a monitorare gli affetti da sintomi di malattie simili per fermare il contagio prima possibile.  Il fatto è più centrale di quanto si pensi a sentire le polemiche che sono sorte nel contesto internazionale di una  reticenza dei cinesi a rilasciare notizie sulla diffusione del virus. Senza troppo entrare nella contestazione, secondo questa ricostruzione, Il fatto che  i cinesi abbiano informato subito  la comunità internazionale del contagio  migliora solo un pò l'immagine che  hanno offerto con questi  esperimenti.  ( Maggio 20)

Il covid19 ed il coinvolgimento dei cinesi