ECONOMIA E GIUSTIZIA

Nel mondo dell'economia e degli affari, maggiore la garanzia di ordine e onesta' da parte degli operatori economici, maggiore e' la fiducia dei consumatori e agenti economici e piu' l'economia se ne avvantaggia. Entra quindi in campo la giustizia.. Una giustizia efficiente e' garanzia di una economia che funziona. Di contro, un'economia di crescita e' non solo risultato di giuste politiche economiche, leggi e di buoni accordi e di innovazione, ma anche di una giustizia efficiente. Operatori di  giustizia dal canto loro  potrebbero  affermare che quando si è garantito l'ordine stradale, quello contro la bassa deliquenza e la sicurezza fisica delle persone, il loro compito d'ordine lo assolvono. Il fatto e' che questa funzione non è da sola sufficiente a dare quell'effetto. Difatti, quando si va alle faccende economiche, entra in gioco la giustizia civile che regola i rapporti tra gli agenti economici, di commercio, degli impieghi elavoro, della proprieta', delle aziende e delle societa'. Qui, purtroppo, si registra che il sistema e' abbastanza lontano da quegli standard che richiederebbe una societa' industriale.

1) In primo luogo  la  separazione dei poteri istituzionale  non e' garantita. Se esistono 3 poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario in uno stato, la separazione dei poteri implicherebbe non solo istituti separati  ma anche modalita' elettive autonome e a suffragio popolare. Attualmente solo i rappresentanti al governo e delle camere sono eletti, ( non sempre  avviene in questi anni per il governo) mentre il corpo CSM e' interamente di nomina politica. Il consiglio dei magistrati dovrebbe essere eletto come lo sono i rappresentanti di governo e dei partiti.

2) Non esiste un corpo magistrati dedicato a giudicare la magistratura. Una entita' che dovrebbe essere distinta e con carriere rigidamente separate (giudice ordinario e giudice dei giudici) Allo stato attuale, se un tribunale colpisce un politico, un professionista, un imprenditore senza farsi influenzare o subire pressioni, meno volentieri e facilmente lo fa contro un altro giudice includendo anche avvocati. Suoi simili contro i quali non si mette facilmente contro. Di conseguenza regna parecchio permissivismo nei sistemi di impugnazione, stessi errori che si replicano per diversi gradi di giudizio e insoddisfazione di parti e avvocati e considerando il potere che hanno questi funzionari e della fede pubblica che rappresentano, non e' proprio fautore di buona garanzia di tenuta dell'ordine. Tutte le cause di impugnazione ( appelli) , le cause quelle contro giudici e avvocati e si potrebbe includere anche notai, che hanno molte deleghe dal sistema di giustizia, andrebbero gestite da un tribunale a parte, anche facente parte a un diverso ministero, asettico dalla loro influenza vietando qualsiasi migrazione di giudicanti tra i due.

3) Esistono degli ordini professionali ( giudici, avvocati e anche notai ) che andrebbero seriamente riorganizzati e privati delle facoltà disciplinari per statuto. I funzionari di giustizia  ricevono provvedimenti disciplinari dai loro ordini alle volte per motivi non chiari e irrilevanti; fece scalpore anni adietro che un giudice fu destituito per aver rimosso un crocifisso dall'aula, segno di una disciplina improntata su altri fatti che la priorita' per ordine e rettitudine. I funzionari di giustizia, nel loro operato, dovrebbero rispondere solo alla legge e non dagli ordini a cui appartengono.

4) Esiste una lentezza nei tribunali che e' allarmante e contro ogni principio economico. Il mondo degli afffari e della proprieta' richiede tempismo. Se i tribunali sono lenti e' perche' i giudici sono insufficienti in numero. Un giudice in Italia ha per lo meno dagli 700 ai 1300/ 1400 porocedimenti a ruolo e secondo alcune stime, questo numero non dovrebbe eccedere 350 per poter lavorare con impegno dedicato a ciascuna causa. Quindi mgliorare la giustizia e' anche un fatto di spesa pubblica che dovrebbee essere stanziata per dotare i tribunale di un corpo adeguato di magistrati che significa almeno triplicare il numero attuale.

5) Vi e' infine un problema di accesso alla giustizia. Le leggi dovrebbero rivedere radicalmente il rapporto tra cittadino e tribunale mettendo il giudice di fronte al cittadino consentendo le parti sempre di potersi rappresentare in  porprio e   di proporre domande direttamente, sotto una certa soglia di valore ( ex 25.000 euro)  come avviene in quasi tutti i paesi industrializzati di cui ne gioverebbe anche il bilancio statale per i costi di coloro che fanno ricorso al contributo statale per le spese legali.

Il sistema di giustizia come e' organizzato oggi, su principi residui di ere medievali, anche segno di una rivoluzione che in italia e' arrivata per strade terze ed incompiuta, a dispetto dell'impegno che ognuno possa applicare,  si rivela spesso ossidato e  di insufficiente supporto  a una societa' industriale e anche se qualcosa   fa,  molti furbi la fanno franca. I progressi della tecnologia, della tecnica della produzione e degli scambi di commercio richiederebbero una organizzazione piu' dedicata alle finalita' economiche del paese, fatto che presumerebbe serie riforme su questi 5 punti qui esposti ( almeno).  ( Aprile 2021)

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