BREXIT, USA , EUROPA E RUSSIA

La questione Europa – stati russi mette in rilievo una situazione che ai piu' oggi sfugge. Si ha la tendenza a inquadrare il problema sopravvenuto nell'area est europea come sia veramente uno che pertiene la difesa di uno stato da un altro in relazione a conflitti loro e non un fatto dal contesto piu' ampio politico.  In precedenti articoli ( link1 , link2 , link3 )  su questo sito si è descritta la necessità di un intervento degli europei a sostegno di questo stato come un fatto evitabile sia dal punto dl diritto che da quello della convenienza economica.

Il fatto è che vi e' un possibile contesto estraneo a queste vicende. Se si guarda a qualche anno prima ma non molto, nel 2016, un referendum in Inghilterra sanciva l'uscita della Gran Bretagna dall'Europa Unita. Nei fatti l'Europa e' stata caratterizzata da questa presenza inglese che pero', facendosi sempre piu' difficile la convivenza da ambo i fronti, sia per il carattere monarchico dello stato che per motivi di autonomia della nazione, questa unione e' diventata costosa per gli inglesi. Cosi' di fatto gli inglesi uscivano  su referendum dall'Europa in cui entrarono nel 1974.

Il fatto vuole che con questa uscita, l'Europa diventava di fatto una unità molto simile nei confini all'Europa degli anni 40, ovvero una unita' territoriale con inglesi fuori. L'Europa degli anni 40 fu il risultato, dopo una dichiarazione di guerra degli inglesi alla Germania e di turno all'Italia, della risposta a guida tedesca  contro la quale gli Inglesi uscirono sconfitti e cosi' i francesi;  l'Europa, passò  sotto il controllo dell'asse.  L'asse poi cadde nel 44, ma per motivi non inerenti quel fronte.

Per chi e' immune dalla propaganda nata dopo il 45, potrà notare che scongiurare l'asse tra Italia, Germania e Russia ( e Giappone) di quel tempo possa essere uno dei fini di questa azione USA oggi. Ovvero impedire un ritorno a quella unione.  Difatti si potrebbe supporre realistico che l'Europa potesse ritornare a un nuovo patto  di una affermazione anti-imperialista / anti-capitalista e soprattutto affermarsi una intesa tra Europa e gli stati russi , che all'epoca, prima dell'attacco di Germania del 41, erano di fatti alleati.

Considerando che la guerra Germania Russia del 41 un fatto alla fine poco comprensibile ai piu' e comunque scisso dagli interessi della guerra del 39, si prestava essere un contesto possibile oggi quello di un ritorno a un patto tra Europa e Russia senza inglesi.  In questa ottica sembra quindi inserirsi questa campagna pro Ucraina, uno stato alla fine di orbita russa che molestava un po le minoranze autonomiste di alcune sue regioni. Un evento che il buonsenso avrebbe dovuto vedere gli europei non schierati.  La campagna USA e' stata invece incessante da prima dell'attuale governo democratico, al fine di fare apparire questa nazione una vittima e la Russia un aggressore che andava opposto. I destini della questione di fondo ovvero le autonomie delle regioni autoproclamatesi andarono in secondo piano offuscate da questo piu' grande contesto.

Si puo' dire che tanto hanno fatto e speso gli USA con campagne , invio di armi, conferenze e propagande sui media, che alla fine hanno dirottato tutti verso questa loro visione e di fatto sancito una Europa, incluso Germania e Italia, che si dichiarera' opposta ai russi, nazione definita ormai nuovo aggressore.  In particolare la Germania si mostra la grande vittima di questa propaganda o meglio il grande target, perche' non hanno saputo questi trattenersi dal mostrare il loro tipico nazionalismo antirusso.

Partita che li finisce,  perche' il fine di fondo e' andato a segno per gl USA, cioe' ostacolare un accordo Europa – Russia.  Gia  gli americani cantano vittoria per una nuova era di loro super ingerenza negli affari mondiali.  

Questa situazione porta ad alcune riflessioni.  Il dato di fatto è che oggi, allo stato attuale della consapevolezza collettiva in Italia e Europa su questi temi, una ipotetica nuova unita' europea con patti con i russi nell'ottica di un antimperialismo e anti capitalismo di stampo britannico sembra essere un tema non alle cronache ne politiche ne di opinione ovvero non alla attualità.  Basta guardare alle leggi antifasciste in Italia in vigore ancora dopo oltre 70 anni.  Allo stesso tempo,  il fatto che tale campagna sia partita e abbia fatto così' tanta strada fa supporre, tuttavia,  che un contesto  per un nuovo patto europeo esiste o comunque è nell'aria.

Non si vuole qui indagare oltre sullo stato di forze in essere tra i residui delle fazioni del 38-44, ma si ha l'impressione, anche conoscendo un po la natura degli USA , che questi fino a che quell'asse non torna , non si fermeranno in queste loro campagne.  Si può, per esempio, solo notare, facendo una annotazione sullo stato del mondo inteso piu' oltre i confini europei, che da dopo la 2a guerra, il dominio colonialista, non solo inglese, e' di fatto sparito, e nessuno degli stati ex colonie, salvo pochissime eccezioni, e' tornato in regimi monarchici risolvendosi tutti per la forma repubblicana. Un fatto che fa riflettere che questa percezione  che fa supporre che quell'ordine che ha sconfitto quello stato, anche senza svastiche, possa  ritornare  e' una realistica.

BREXIT, USA , EUROPA E RUSSIA