PRIORITA' ECONOMICHE RAGGIUNGIBILI CON UNA OPPORTUNA POLITICA DI DISTANZA DAGLI EVENTI NELLA EX RUSSIA .

L'attuale situazione nell'Europa orientale si rivela una complessa e con implicazioni economiche.  La questione con gli stati dell'est iniziava dopo che gli Stati Uniti si unirono in guerra con gli inglesi in una conferenza tenutasi nel 1943 a Teheran  dove, vista la opportunita' di creare una alleanza di fronte al nemico comune nazista, gli USA strinsero le mani ai russi con gli inglesi. 

La stretta era pero' molto atipica per loro, essendo gli inglesi avversi allo stato rivoluzionario russo da sempre e cosi' gli americani che dagli inglesi dipendono ancora oggi nelle politiche internazionali. Per cui, appena il dopo guerra si è normalizzato a partire dal 45, questi ritorneranno sulle loro posizioni anti bolsceviche , in particolare Gli USA con la guerra fredda. 

In questa si annovera anche la iniziativa di favorire lo smembramento della ex Russia e l'emigrazione di alcuni  stati in Europa. Un fine che L'Europa avrebbe dovuto dire no, cosI l'Italia, perchè incoerente con gli accordi di pace dopo il 1945 dove proprio Inglesi e USA promossero difendere i confini Russi, anzi riconoscendo loro parte della Polonia da loro invasa con i nazisti nel 1939. E' assolutamente insostenibile che l'Italia si accodi a questo conflitto USA – UK - Europa contro i russi. 

In questo quadro, oggi  cosi' come allora sarebbe oggi auspicabile un no dell'intera Europa a qualsiasi conflitto contro i Russi.  Il da farsi e' solo uno: ammettere che il conflitto e' uno interno tra stati russi, respingere qualsiasi domanda di questi stati di entrare in Europa unita, sancire la partecipazione dei 3 stati russi gia unitosi nel 2003 solo economica e non politica. Rimuovere qualsiasi embargo ai prodotti e mercati russi.

In questo scenario si eviterebbe non solo il conflitto ma una crisi economica che si presenta alquanto grave e complessa causata per prima dal prezzo delle materie prime in forte salita.  A parte la considerazione che potrebbero esserci motivi legati ai profitti delle aziende petrolifere -  i russi non fanno parte dell'OPEC -  un embargo contro favorirebbe l'aumento del prezzo del greggio gia salito oltre il 35% dall'inizio della crisi con le conseguenze prevedibili sui prezzi al consumo.