LE RENDITE AZIONARIE
 

Le rendite azionarie sono definite come l'entrata annuale o semestrale anche a volte trimestrale, meno in Europa, dovute dai dividendi societari. La rendita è  il rapporto % tra il dividendo e il prezzo dell'azione. Per cui : rd= DIV/P, in inglese denominata con y = yield.  Differentemente dalle rendite immobiliari che costituiscono l'intero reddito derivato dal bene, il dividendo azionario e' solo una parte degli utili societari. Questi divisi in tasse, utile destinato a riserva, e dividendi.
 
La proposizione che un investitore voglia ottimizzare le rendite dagli investimenti è giusta ma non proprio un obiettivo che si ottiene facilmente. Si puo' infatti constatare che titoli che hanno mostrato prezzi in calo costante negli anni passati hanno testimoniato alte rendite mentre quelli con prestazioni sopra la media, hanno registrato poi rendite molto basse. Per spiegare cio', si prende il caso di due investitori, Il primo che dice che vuole investire dando priorita' alla capacita' della rendita di crescere nel tempo e il secondo  che invece sostiene di guardare alle rendite effettive di mercato e acquistare titoli con le rendite maggiori. Si potrà verificare che il primo  acquistera' titoli a bassa rendita che pero' nel tempo cresceranno di prezzo. Mentre il secondo acquistera' titoli ad alta rendita immediata, ma che nel tempo si mostreranno invece decrescere di prezzo. Il primo  tra 3 anni avra' rendite magari raddoppiate e cosi' il valore dei capitali che ha investito mentre il secondo si trovera' con rendite dimezzate nello stesso periodo e valore del capitale altrettanto.
 
Difatti I prezzi delle azioni tendono a seguire l'andamento degli utili e quello prospettico a venire. Per cui in genere anche se non una regola, e ci possono essere eccezioni, le rendite e la prestazione prezzi vanno spesso in direzione opposta.  Si potra' constatare appunto che in media , maggiore sono le aspettative per certi titoli, piu e' la domanda e quindi maggiori i prezzi e minori i rendimenti effettivi di mercato. Si puo' fare un breve calcolo. Un titolo che si presenta con crescita annuale di utili e quindi di dividendi del 20%, quel dividendo raddoppiera' in 4 anni e triplichera' in 6,5 anni. Per cui l'investitore attento che acquista con criterio si accontenterà di una rendita del 1,5% annuale a fronte a una rendita media di mercato del 3,5% o di quella immobiliare del 4,5%; ciò sulla aspettativa che in 5 anni quella rendita diventa del 6 %.
 
Viceversa, quello che acquista con una rendita media del 3,5 % , si trova, dopo lo stesso periodo, con stessi incassi dividendi perche' nel frattempo gli utili di quella società non sono cresciuti per nulla. Un altro che acquista con l'idea di ottimizzare il proprio rendimento con rendita del 7% oggi, notera' che in 2 anni, magari quell'utile si dimezza per cui diventa 3,5% e l'anno successivo del 2%. e la sua rendita piu' che dimezzata.  Questo per non parlare dei prezzi dei titoli. Se i prezzi seguono il corso di utili, nel primo caso in 4 anni triplicheranno, nel secondo rimarranno stabili mentre nel terzo si ridurranno alla meta' se non a 1/3.
 
In conclusione, e' bene non utilizzare il criterio della rendita assoluta per selezionare i propri investimenti. La cosa migliore e' affidarsi a consulenti o centri studi specializzati per avere dati attendibili sulle dinamiche operative delle societa' con stime di crescita per gli anni a venire e quindi selezionare quelle con migliori prospettive solo dopo una previsione attendibile evitando nelle proprie decisioni, di guardare ai rapporti prezzi/dividendi o prezzi utili di mercato piu' convenienti.
 
 ( Giugno 2022)

LE RENDITE AZIONARIE